Tante sono le accuse che in questi mesi si sono succedute nei confronti del Grande Fratello: ad essere contestata è la “presunta” opera di pilotaggio messa in atto dagli autori, sia nelle relazioni tra i concorrenti sia alle questioni più strettamente legate al televoto. Non è mai arrivata nessuna smentita dal Grande Fratello, soltanto durante la diretta qualche frase della Marcuzzi, che ha sempre rivendicato la regolarità del gioco; ma come una bomba, che prima o poi scoppia, anche gli autori hanno finalmente alzato la voce per dire basta alle accuse.
Replica Andrea Palazzo, autore del Gf dal 2000 tramite le pagine di Visto: “Come potremmo pensare di scrivere la sceneggiatura di un programma per dodici anni di fila e fare in modo che resti segreta? È un’ assurdità. In verità già dai provini cerchiamo di conoscere subito chi abbiamo di fronte, cosa passa nella loro testa, qual è il loro carattere e cosa nascondono. Poi, nel corso delle puntate, facciamo vedere loro i filmati che arrivano dall’ esterno, o comunque quelli che servono per accendere il confronto tra i concorrenti e le discussioni”.
Altra accusa, piovuta addosso agli autori, è stata spesso quella di manipolare i concorrenti, tramite filmati montati ad hoc, al fine di suscitare determinate reazioni: “Non manipoliamo niente, i filmati sono un riassunto di ciò che è accaduto nel corso della settimana, oppure sono situazioni che si sono create all’ esterno. Niente di più. Da parte nostra non c’è nessuna intenzione di mettere in cattiva luce qualcuno o, viceversa, di valorizzare altri. Per noi i ragazzi sono tutti uguali, perché li abbiamo scelti tutti con le stesse modalità”.
Anche sulle nomination Andrea Palazzo ha discusso a lungo, partendo dal fatto che molto spesso il Grande Fratello è stato accusato di favorire i concorrenti, rendendo nominabili alcuni piuttosto che altri. La motivazione è semplice, secondo l’autore: “Anche questo non è un modo per manipolare il programma, ma con questi sistemi cerchiamo di stimolare chi tende a nascondersi senza tirar fuori la propria personalità. Spesso molti dei ragazzi, quando vengono ai casting, sono esaltati anche perché probabilmente hanno seguito fin troppo le edizioni precedenti del programma. Poi, quando entrano in casa, spariscono. Con il sistema dei “nominabili” vogliamo dare il segnale che i provini non finiscono quando si oltrepassa la porta rossa”